CSA Officina Rebelde

Via Coppola 6, 95131, Catania

23-02-2022

Report attività sociali per l'anno 2021 - Tipologia di utenti e ambiti di intervento dello Sportello Sociale San Berillo

Il 2021, nono anno di attività dello Sportello sociale del C.s.a. Officina Rebelde, è stato caratterizzato da una nuova ondata pandemica che ha determinato ulteriori restrizioni alla mobilità, alle attività economiche e alle relazioni sociali. È ormai evidente anche agli sguardi meno critici che le conseguenze più gravose di una governance dell’emergenza fondata su pratiche autoritarie si siano manifestate con maggior forza su quelle soggettività che già versavano in condizioni di marginalità sociale e/o economica. Sul piano della comunicazione, la sovrapproduzione di narrazioni pubbliche volte a individuare in specifiche categorie di cittadini capri espiatori utili a giustificare i fallimenti dell’azione politica ha contribuito a depotenziare i possibili conflitti, confinando lo scontro all’interno del tessuto sociale.

L’introduzione del green pass – presentato come strategia sanitaria di contenimento del virus, ma nei fatti strumento politico di costrizione al vaccino dei soggetti resistenti – limitando il diritto al lavoro ha di fatto prodotto nuove forme di vulnerabilità. Ha contribuito inoltre a polarizzare ulteriormente il dibattito pubblico, creando le basi per un clima di odio sociale sempre funzionale al potere e ancor più in un momento storico caratterizzato da profonde trasformazioni e dall’afflusso di ingenti risorse economiche.

Restringendo il focus su Catania, la città ha subito e continua a pagare il peso dell’instabilità politica conseguente alle vicende giudiziarie del sindaco e all’inefficienza di una classe dirigente incapace di gestire anche l’ordinaria amministrazione di un territorio. In continuità con la linea intrapresa l’anno precedente lo Sportello sociale ha provato a rispondere all’incertezza che governa il presente, mantenendo attivi i servizi anche nei periodi di maggiori restrizioni e provando ad ampliarli. L’analisi dei numeri e dei bisogni degli utenti offre un quadro più dettagliato, seppur parziale, dei nodi critici che la città dovrebbe affrontare. Può essere inoltre uno elemento utile a orientare le future attività politiche.

Nel 2021 hanno usufruito del servizio poco meno di 40 utenti (singoli o famiglie), con un aumento del 27% rispetto all’anno precedente. Tra questi, il 37% è costituito da persone extracomunitarie, con un’inversione di tendenza rispetto all’anno precedente. La maggioranza degli utenti (63%) è quindi di origine italiana, con un incremento del 43% rispetto al 2020. Lo scarto di presenze straniere tra i due anni è probabilmente motivato dal progetto dello Sportello sociale di assistenza alla sanatoria avvenuta nel 2020. Nonostante il minor afflusso, le persone extracomunitarie rappresentano una presenza consolidata e costante, proveniente prevalentemente dall’Africa subshariana, in particolare da Senegal, Nigeria e Gambia.

A usufruire dei servizi offerti sono stati prevalentemente uomini (poco meno dell’80%), mentre la componente femminile si attesta a poco più del 20% del totale, con una diminuzione rispetto agli anni precedenti. Le poche donne di origine straniera che si sono rivolte allo Sportello hanno meno di 30 anni. Inoltre, mentre l’età media complessiva è di 39 anni.

Gran parte dei soggetti (60% circa) risiede nelle aree centrali di Catania, e circa un quinto in prossimità della sede dello sportello, in particolare a San Berillo e alla Civita. La presenza in quartiere della nostra attività si mantiene dunque stabile.

In relazione alla condizione occupazionale una netta maggioranza degli utenti risulta disoccupata. A questi si aggiunge un 15% di utenti ancora studenti. Tra gli occupati le professioni più frequenti sono legate all’ambito della ristorazione. Il dato è probabilmente giustificabile in parte con l’instabilità del settore conseguente alle restrizioni periodicamente introdotte dal governo che hanno influito negativamente sulla stabilità occupazionale dei dipendenti, in parte con una criticità strutturale del settore nella città di Catania. La ristorazione rappresenta infatti l’ambito di maggior impiego per i cittadini di origine straniera stranieri che solo di rado usufruiscono di un regolare contratto di lavoro. La condizione di irregolarità lavorativa sommata agli effetti della pandemia, ha aggravato la vulnerabilità di questa categoria di lavoratori.

La maggior parte degli individui extracomunitari, ossia il 23% di tutti gli utenti, si è rivolto allo Sportello per ricevere assistenza nelle pratiche riguardanti l’ottenimento del permesso di soggiorno e, in generale, per tutelare la possibilità permanenza in Italia. Poche sono state le richieste di assistenza nella ricerca di un lavoro.

Come specchio dei tempi, una delle richieste più frequenti rivolte allo sportello è stata l’assistenza legale nell’opposizione alle sanzioni amministrative somministrate per violazioni delle restrizioni governative.

Con l’introduzione della campagna vaccinale lo Sportello sociale ha intrapreso un’iniziativa pubblica in quartiere con l’obiettivo di fornire agli abitanti di origine straniera, spesso in condizioni di irregolarità, informazioni relative ai vaccini e all’ottenimento del green pass. La mancanza di percorsi chiari, unita alle lacune tipiche della nostra amministrazione pubblica, rende ancora più difficile per le soggettività migranti accedere ai servizi sanitari, rendendo ancora più evidente ed esplicito come, anche in ambito sanitario, l’inefficienza, la disorganizzazione e le la superficialità delle amministrazioni pubbliche si ripercuotano con maggio forza su soggetti già vulnerabili.

Seppur in scala ridotta i dati presentati mostrano come, nel colpire soprattutto i redditi, l’emergenza pandemica abbia acuito le disuguaglianze già esistenti, agendo come amplificatore di criticità socio-economiche strutturali.

L’erosione del welfare state, l’universalità delle problematiche di accesso alla giustizia, nonché l’aumento della povertà abbiano acuito il senso di sfiducia e la distanza tra cittadini e istituzioni, soprattutto tra quelle soggettività che manifestano difficoltà sociali ed economiche e vivono forme di esclusione, come dimostrato, tra gli altri casi, della difficoltà incontrate dalla campagna vaccinale nel raggiungere in particolare le frange più povere e i migranti, quantomeno del nostro bacino di utenza.

L’abbandono da parte dello stato della sua funzione sociale e del ruolo di fornitore di servizi essenziali e primari fa sì che su realtà autogestite come la nostra si sia scaricata impropriamente una grande responsabilità.

Al contempo questo ci permette anche di comprendere l’estrema importanza del lavoro sul territorio svolto da innumerevoli soggettività come la nostra. Bisogna capire quali sono le esigenze reali delle persone strada per strada e quartiere per quartiere. Non abbiamo di certo i mezzi per fare fronte alle innumerevoli esigenze ed emergenze che abbiamo incontrato in questo anno e che incontreremo negli anni futuri, però nel nostro piccolo pensiamo che colmare questo vuoto “dal basso” sia importante perché solo in questo modo si possono creare reti sociali che diano vita a nuove forme di comunità che siano radicate nei propri luoghi e nelle contraddizioni di classe, come quella che vive lo sportello.

E solo immaginando nuove forme di comunità, attorno a richieste ed a bisogni che vanno indagati e scavati a fondo, possiamo costruire nuove forme di lotta che ci permettano di porci nella sfida del presente.

Entriamo nell’anno 2022 aspettandoci che le contraddizioni poste dalla crisi crescano. Noi lavoreremo perché crescano anche le alternative.

Sportello Sociale San Berillo